venerdì 22 gennaio 2016

Qualche chiarimento e precisazione

Le tecnologie nella didattica sembrano scatenare nelle scuole un dibattito tra "apocalittici" e "integrati", tra i resistenti ad oltranza in nome della tradizione didattico-pedagogica della scuola italiana  e gli apostoli acritici del digitale.
In realtà, per fortuna, prevale una posizione di buon senso che ho fatto mia, prendendo a prestito le parole di Guglielmo Trentin:

 le tecnologie nella formazione hanno senso solo quando consentono di fare cose che sarebbero
impossibili o difficili altrimenti.

Fare in modo che questo principio diventi il metro delle scelte didattiche dei docenti mi sembra fondamentale in qualsiasi formazione che voglia ribadire la centralità della didattica e dell’apprendimento degli studenti.

Per chi ha un po' più di pazienza (e di tempo) invio all'interessante saggio di Patrizia Vayola, una collega di Materie Letterarie di Asti: Una mappa per la formazione digitale degli insegnanti.

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