In realtà, per fortuna, prevale una posizione di buon senso che ho fatto mia, prendendo a prestito le parole di Guglielmo Trentin:
le tecnologie nella formazione hanno senso solo quando consentono di fare cose che sarebbero
impossibili o difficili altrimenti.
Fare in modo che questo principio diventi il metro delle scelte didattiche dei docenti mi sembra fondamentale in qualsiasi formazione che voglia ribadire la centralità della didattica e dell’apprendimento degli studenti.
Per chi ha un po' più di pazienza (e di tempo) invio all'interessante saggio di Patrizia Vayola, una collega di Materie Letterarie di Asti: Una mappa per la formazione digitale degli insegnanti.